Già ti ci vedo, Silvio, a sfogliare la Gazzetta di Parma e a vederti in prima pagina… In prima pagina, ci finiscono le persone importanti e, già lo so, avresti abbassato lo sguardo e poi sorriso e poi detto: «Io? Mi scappa da ridere!». Ed invece eccoti in prima pagina, ecco il giusto tributo ad un Uomo che ha fatto grande lo sport di Parma e che ha impreziosito, con la sua semplicità, con la sua generosità e con la sua forza, la famiglia dei Veterani dello Sport. Caro Silvio, sono passate poche ore e già ci chiediamo se è vero che ci hai lasciato, ci chiediamo come faremo senza di te e senza il tuo umorismo, grazie al quale avresti, come sempre, scherzato («Senza di me? Ne troverete un altro!»). Facevi mille cose ed altre mille le pensavi, avevi sempre tempo per chi aveva bisogno di una mano, di tempo, di un aiuto e quando hai avuto bisogno tu di una mano, ti sei messo da parte, ti sei chiuso nel dolce conforto della tua famiglia e hai provato a pensare a te. Ma poi c’era il notiziario, le coppe per il torneo di basket, il San Giovanni da organizzare e, quindi, hai nuovamente speso le tue energie per i Veterani, anche a distanza, anche con una telefonata. Eri sempre presente e lo sarai presente, con i tuoi insegnamenti, con la tua voglia di fare tutto e bene, con le tue lezioni di vita («Noi Veterani dobbiamo essere d’esempio ai giovani») e con i tuoi motti sportivi («Un rugbista lotta sempre, fino alla meta»). E, allora, Silvio, nonno orgoglioso («Io ho due nipoti campioni d’Italia, eh?»), adesso che hai trovato la pace, dopo qualche momento di sofferenza, aiutaci dall’Alto, a ritrovare il nostro equilibrio perché, senza una delle «colonne portanti» non sarà facile ma grazie a te e a quello che ci hai regalato in questi anni, dovrà esserlo. Dobbiamo andare avanti anche per te, fino alla meta. Come avresti voluto, per il bene di tutti e per il bene dello sport. Ciao Silvio, un abbraccio grande ed infinito.