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La differenza più grande rispetto a tutte le altre edizioni a cui ho avuto il piacere di partecipare…era (ed è) dentro di me e scalciava tutto il tempo: lo prendo come un buon segno. Dicono che a quasi otto mesi, i bambini inizino ad intravedere le luci e a distinguere i suoni e la musica: se così è vero, piccoletta mia, ti devi essere divertita tantissimo durante la quarantaduesima edizione del premio internazionale Sport Civiltà.
Al Teatro Regio, come sempre gremito in ogni ordine di posto, insieme a tanti Veterani dello Sport venuti da tutta Italia (isole comprese), ad autorità civili e sportive del territorio e a moltissima gente comune, c’eri anche tu, piccoletta mia, come in un sogno tangibile, come se fossi stata l’ospite più gradita in un parterre di premiati veramente di altissimo livello, come se fossi stata lo spettacolo nello spettacolo. Perché già tutti i tuoi numerosi “nonni” ti vogliono un gran bene e te l’hanno dimostrato quando ti hanno intravisto attraverso la mia pancia e io non smetterò mai di ringraziarli e di esserne riconoscente. Ma veniamo al dunque, piccoletta mia, anche se tu sapevi già tutto perché avevi ascoltato tutte le innumerevoli riunioni prima del premio, tutte le decisioni prese e riviste e tutto quello che sarebbe successo. Sapevi che sarebbe stato un successo perché sei stata buona buona dentro di me e mi hai fatto compagnia.
Il sipario è chiuso (e noi sappiamo perché). Inizia il Presidente dei Veterani dello Sport di Parma, con il suo benvenuto, insieme al conduttore Massimo De Luca: i ringraziamenti sono tanti, così come le persone che ci sono state vicine e ci hanno dato una mano in queste lunghe settimane di “lavori in corso” e, purtroppo, qualche saluto è dovuto arrivare un po’ più in alto, a Tarcisio Persegona e al regista Bernardo Bertolucci, amico di Parma e del premio.
Finiscono i saluti e la presentazione della conduttrice Francesca Strozzi e il sipario si apre: sul palco, ci sono sessantuno elementi dell’Orchestra Toscanini, guidati dal maestro Alessandro Nidi, che intonano la marcia dell’Aida, ovvero il motivo musicale con il quale entra in campo, durante ogni partita casalinga al Tardini, il Parma Calcio 1913. Il Parma Calcio, infatti, è uno dei nove premiati di questa edizione di Sport Civiltà: grazie all’impresa sportiva dell’anno e più in generale per il “miracolo sportivo” compiuto in tre anni (è passato dai Dilettanti alla serie A), la squadra crociata si è resa protagonista, raccogliendo calorosi applausi. Sul palco, insieme a Corrado Cavazzini (che, oltre ad essere il Presidente dei Veterani dello Sport di Parma, è anche il numero di PPC – Parma Partecipazioni Calcistiche, azionariato diffuso che detiene il 10% del pacchetto azionario del Parma) e al Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, anche Giacomo Malmesi, Luca Carra ed Alessandro Lucarelli, rispettivamente Vicepresidente, Amministratore Delegato ed ex “bandiera” del Parma, che, sulla scia delle emozioni (tra video esaltanti e ricchi di pathos, musicati dall’orchestra e con la voce del regista Marco Caronna), hanno ricevuto il premio, realizzato da Alfonso Borghi, “Impresa sportiva dell’Anno”.
Parte un video, bellissimo e musicato al momento dall’Orchestra Toscanini: emozioni in alta vetta, grazie a Maurizio “Manolo” Zanolla. Sul palco, tra video ed intervista, è un susseguirsi di grandi sensazioni fino alla consegna da parte della vicepresidente della Giuria Evelina Christillin del premio “Una Vita per lo Sport”.
La terza premiazione, invece, ha visto salire sull’incantevole palco del Regio Alfredo Ambrosetti (premio “Dirigente”): un uomo che ha ed avrebbe da raccontare milioni di aneddoti, legati allo sport, all’industria, alla politica e che qualcosa, insieme all’amico di una vita, Vittorio Adorni, ha detto. In questo modo, Ambrosetti ha avuto la possibilità di farsi apprezzare da tutti, con un’eleganza e al tempo stesso una semplicità tipica di chi ha vissuto mille vite.
E’ il momento di un campione del mondo, è il momento di Beppe Bergomi (“Benemerenza Sportiva”), una persona eccezionale dentro e fuori il campo, che non si è sottratto alle idee geniali del regista Marco Caronna e si è prestato ad un doppio siparietto, prima con il maestro Alessandro Nidi e successivamente con Dario Vergassola: già, perché, come oramai da qualche anno accade, la parte spettacolo era segreta e, solamente una volta salito sul palco, il pubblico ha scoperto la presenza del noto comico. L’intervista, quella “vera”, con Massimo De Luca e la successiva premiazione con l’ex calciatore Roberto Boninsegna, hanno chiuso un altro momento piacevole.
Si riapre il sipario e non c’è più nessuno, tutti i sessantuno elementi dell’Orchestra Toscanini sono usciti di scena senza che il pubblico in sala se ne accorgesse: un colpo d’occhio veramente impressionante.
Parte una clip e si va in fondo ai mari, si scoprono nuove realtà grazie ad Umberto Pelizzari (Premio “Ambasciatori dello Sport”): anche sul palco, grazie all’intervista condotta da Massimo De Luca, si aprono scenari e mondi inesplorati. La consegna del premio, da parte di Erico Verderi, vicedirettore generale di Carisbo – gruppo Intesa Sanpaolo, ha fatto il resto: applausi a scena aperta.
Torna il buio e si sogna a passo di danza con ballerini con le tute a led che incantano il pubblico: anche questo, ovviamente, è una sorpresa per tutti.
Parte nuovamente un video e si riconosce subito un personaggio noto ed amato: Federico Buffa. Il giornalista di Sky, che riceverà il premio “Radio e Televisione” dalle mani del Presidente di Giuria Vittorio Adorni, incanterà, con il suo modo di fare e di raccontare (e di raccontarsi…), il pubblico del Regio: è uno dei “narratori sportivi” più amati del momento e un motivo (anche più di uno…) ci sarà.
E’ il momento di un premio “Speciale”, è il momento di una donna con una passione particolare, con lo spirito d’avventura nel sangue: di giorno avvocato e, quando può, nuotatrice che si lancia in sfide quasi impossibili. Sabrina Peron, che pochi mesi fa aveva concluso una gara tra le acque del fiume Hudson, ha raccontato la sua avventura a stelle e strisce, incalzato dalle domande della conduttrice Francesca Strozzi, prima di essere premiata dal Presidente Nazionale dei Veterani dello Sport, Alberto Scotti.
Parte nuovamente un video e si torna sulla neve ed, in particolare, sulle piste delle Paralimpiadi 2018 in Corea del Sud: mentre una danzatrice sembra quasi simboleggiare la neve, sullo schermo passano le immagini di Giacomo Bertagnolli e della sua guida Fabrizio Casal. I due, saliti sul palco insieme all’allenatore Achille Crispino ed intervistati sul palco da Massimo De Luca, hanno poi ricevuto, oltre a numerosi applausi, il premio “Sport Paralimpici” dal Vicepresidente di Fondazione Monteparma Roberto Arduini e dal numero uno della Cedacri Renato Dalla Riva.
Torna Dario Vergassola ed è impossibile non ridere: nel tempio della lirica, il comico riesce nell’impresa di strappare un sorriso a tutti, proprio a tutti, intervistando proprio Massimo De Luca, che, scherzosamente, si è prestato al gioco.
E’ questo il preludio all’ultima premiazione, la consegna del riconoscimento “Ercole Negri”, dedicato al primo e storico Presidente dei Veterani dello Sport di Parma, e consegnato proprio dalla nipote Camilla. A ricevere il prestigioso riconoscimento, unico dei nove ad essere stato scelto dal Consiglio Direttivo della sezione di Parma dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport, è stato Giorgio Castelli, campionissimo del baseball degli Anni Sessanta/Settanta, che ha entusiasmato il Regio… ed il conduttore Massimo De Luca, suo estimatore e grande appassionato di baseball. Un trionfo.
Un trionfo come il gran finale, con i saluti e il meritato tributo anche a chi, per due mesi buoni (senza considerare le riunioni precedenti…), ha messo da parte tutto, famiglia, impegni e varie ed eventuali, per far sì che questa magia si potesse realizzare, ancora una volta: Corrado Cavazzini, Renato Amoretti, Paolo Gandolfi, Corrado Marvasi, Vittorio Adorni, Alberto Scotti, Stefania Milani, Marco Caronna, Massimo De Luca, Francesca Strozzi, Jessica Fontana, io… e Te, piccoletta mia.
Perché io non ti ho mai messo da parte e ti ho coinvolto in tutto e per tutto e tu, piccoletta mia, sei stata l’assistente perfetta: tra un calcetto e l’altro, mi hai aiutato con la tua presenza, con le tue coccole e con il tuo essere già così speciale.
E, adesso che hai intravisto com’è questo “sogno chiamato Sport Civiltà”, piccoletta mia, ti aspetto, con i tuoi occhioni belli, per la prossima edizione, la quarantatreesima, che sarà sicuramente ancora più magica perché la sorpresa più bella sta già per arrivare: ci sarai tu, piccoletta mia, in carne ed ossa.
Lucia Bandini
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