Correva l'anno 1966. Sono passati quarantanove lunghi anni da quel momento, dalla nascita della sezione di Parma dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport. C'era il presidente Ercole Negri, quel giorno, che mai avrebbe immaginato che quello che stava nascendo non era "solo" un'associazione, ma una famiglia. Sì, una vera famiglia. Perché dai primissimi soci fondatori si è arrivati agli attuali quattrocento, da un piccolo ufficio si è passati alla sede attuale, a Moletolo, all'interno del complesso del Coni e della Figc, ma quello che è rimasto intatto è lo spirito, la voglia di fare bene, il desiderio di stare insieme e di aiutarci l'un con l'altro trasmettendo a tutti, e in particolare modo ai giovani, i valori veri che lo sport trasmette e che possono essere findamentali nella vita di tutti i giorni.
I Veterani dello Sport di Parma, che dopo la morte di Ercole Negri sono stati guidati per due mandati da Luciano Campanini e che, dal 2009, sono condotti da Corrado Cavazzini, dunque, sono una realtà ben affermata sul territorio locale e nazionale, sia per numero di iscritti che per la qualità degli eventi organizzati, a partire dal premio internazionale Sport Civiltà, che, nato nel 1974, è andato in crescendo. Già perché oltre a Sport Civiltà, la sezione di Parma dell'Unvs ha istituito due premiazioni che sono ormai un appuntamento fisso di ogni anno: il Sant'Ialrio per lo sport, che rende merito a società, ex sportivi o campioni ancora in attività nel giorno del patrono di Parma, e l'Atleta del mese e dell'anno, che, realizzato in collaborazione con il Panathlon Club Parma, Gazzetta di Parma, Radio-Tv Parma e Banca Intesa Sanpaolo, dà visibilità e onore a tutti quegli sportivi che hanno dato il massimo nei rispettivi campionati e nelle rispettive discipline, compiendo imprese. E poi ancora, la conviviale di San Giovanni, i patrocini a numerosi eventi sportivi e la partecipazione ad iniziative a favore di studenti atleti, la presenza ai campionati veterani (dove, tra l'altro, si ottengono continuamente buoni risultati)... Insomma, di tutto, di più. E tutto questo amalgama il gruppo ed unisce i soci al consiglio direttivo facendo divenire quella che è nata come un'associzione una vera e propria famiglia.